Dagli Stati Uniti arriva una realizzazione interessante, a cui io stesso spesso ho pensato, per innovare qualcosa di incredibilmente immutato nel tempo: le luci di stop delle auto.
La proposta è stata elaborata dagli studenti del prestigioso Virginia Tech , purtroppo noto più per la triste sparatoria che per la qualità dei suoi corsi, e consiste in un sistema di accensione progressiva a seconda della pressione del pedale del freno.
Attualmente la luce di stop è della stessa intensità, indipendentemente dal livello di pressione del pedale del freno. In questo modo chi sopraggiunge non ha modo di rendersi subito conto di quanto brusca sia la frenata, perdendo secondi preziosi, soprattutto ad alte velocità o a distanze ravvicinate.
Una soluzione “intermedia” è già stata proposta da alcune case costruttrici che hanno previsto l’accensione automatica delle quattro frecce lampeggianti in caso di frenata brusca, assieme ovviamente alla tradizionale luce rossa.
Gli studenti del VT, invece, hanno pensato ad un sistema di luci LED disposte in modo orizzontale l’una sopra l’altra. Sfiorando il freno le linee centrali si illumineranno di arancione, una pressione più decisa porterà ad una illuminazione interamente rossa e una frenata d’emergenza produrrà un lampeggiamento di tutto il gruppo ottico.
Al di là della realizzazione pratica, su cui si può ancora lavorare, trovo che sia interessante l’idea di ragionare su come rendere più efficienti ed utili le luci di segnalazione, troppo spesso poco adatte a comunicare la reale situazione del veicolo.
Resta ora un’altra invenzione ferma fin dagli albori dell’automobile, ancora da innovare: il tergicristallo. Qualche volontario?