Siamo alla seconda tappa lungo il percorso di avvicinamento alla nuova Ubuntu 10.10. La scorsa settimana abbiamo analizzato le modifiche fatte all’installer con lo scopo di rendere ancora più semplice e rapido il processo di installazione.
Nell’appuntamento di questa settimana scopriremo cosa aspettarci a livello estetico dalla nuova Ubuntu (Non parleremo della nuova interfaccia Unity destinata a netbook e sistemi “instant on” di cui ho già parlato in precedenza ma soltanto della versione Desktop).
La prima cosa che salta all’occhio una volta avviata la distribuzione è il lavoro fatto sul tema. Su questo frangente non vi aspettate qualcosa di paragonabile alla rivoluzione stilistica avvenuta con il passaggio dalla 9.10 alla 10.04. Ci si trova piuttosto di fronte ad un’evoluzione del tema di Lucid Lynx che ne mantiene i tratti distintivi e cerca di smussarne difetti. Per elencare tutte le piccole modifiche fatte sia su Ambiance (tema scuro) che Radiance (tema chiaro) non basterebbe un post. In questo caso un’immagine vale più di mille parole.
Il nuovo Ambiance in tutto il suo splendore…
…e il nuovo Radiance
Se poi siete curiosi e volete sapere cosa è stato cambiato nei minimi dettagli potete far riferimento a questi 3 post design blog di Canonical:
Vale la pena ricordare, con una nota di orgoglio patriottico, che dietro a questo restyle c’è il “nostro” Andrea Cimitan (creatore del gtk engine Murrine).
Le novità estetiche di Maverick non si fermano al tema ma coinvolgono anche altre aree. Il set di icone humanity è stato aggiornato; anche in questo caso possiamo parlare di evoluzione. Le modifiche più facilmente riconoscibili sono quelle alle icone della toolbar del file manager nautilus.
Una scelta estetica che ha fatto discutere la comunità di appassionati è quella dello sfondo di default. Si tratta di fatto di un remix del wallpaper di Lucid con un’aggiunta di tre bagliori dalla tonalità arancio. Come già detto questa scelta ha fatto storcere il naso a molti tanto da scatenare la simbolica apertura di un bug sul bugtracker della distro con la richiesta di metterne uno più bello.
Probabile wallpaper di default per Ubuntu 10.10
Al di la dei simpatici siparietti che si sono susseguiti (consiglio a chiunque mastichi un po d’inglese di leggere i commenti al bug linkato sopra per farsi quattro risate) bisogna notare come il design team abbia prontamente risposto alle colorite proteste spiegando le motivazione della scelta.
L’idea iniziale era quella di creare un wallpaper che fosse in qualche modo “vivo” ed evolvesse in maniera differente in ogni installazione. La composizione della scena sarebbe dovuta cambiare molto lentamente (non stiamo parlando di un wallpaper animato) richiamando idealmente l’unicità e la grande diversità della comunità degli utilizzatori di Ubuntu. La visione, per motivi di tempo non è stata trasformata in codice e tutto ciò che è rimasto è lo sfondo di partenza. Sembra comunque che diverse persone stiano lavorando per fornire un’implementazione dell’idea anche se probabilmente non arriverà in tempo.
Per la nuova versione sono stati inoltre selezionati 17 wallpaper tra moltissimi prodotti dalla comunità.
Un ulteriore novità programmata per la 10.10 è l’adozione di un nuovo font commissionato da Canonical allo studio Dalton Maag. Il design del font riprende lo stile del nuovo logo di Ubuntu e per quello che si è visto (è ancora in stato di beta privata) abbastanza leggibile ma ci sono diversi problemi che potrebbero farne slittare l’entrata in scena definitiva alla 11.04.
Nuovo font sviluppato da Dalton Maag
Piccole novità anche per quanto riguarda l’integrazione delle applicazioni con la tecnologia degli indicatori (sviluppata da Canonical come superamento del paradigma del vassoio di sistema) introdotta per la prima volta in Karmick Koala. A far compagnia al MeMenu arriva un rinnovato Sound Menu che gode di una maggiore integrazione con il player di default Rhythmbox.
In definitiva si può affermare che sul versante stilistico è stata scelta una politica dei “piccoli passi”. La scelta in effetti è obbligata: non avrebbe avuto molto senso cambiare ulteriormente strada rispetto alla svolta già avvenuta con la 10.04.
Personalmente credo che il lavoro fatto sia buono, soprattutto per quanto riguarda i nuovi temi. Le discussioni sul wallpaper di default secondo me non vanno considerate più di tanto visto che si può sostituire con 2 click e i 17 nuovi sono veramente ispirati.
L’unica cosa che ancora non riesco a inquadrare bene è il sound menu: è sicuramente piacevole da vedere (anche se non mi convincono i controlli non standard) ma non sono sicuro che dal punto di vista di usabilità sia un passo avanti. Dare così tanto spazio alle informazioni sulla traccia in ascolto (informazioni ridondanti visto che vengono mostrate anche dal sistema di notifica all’inizio della canzone) in un applet che verrà utilizzata principalmente per passare al brano successivo della playlist non mi sembra una grande scelta.
Vi lascio con questo spunto e vi do appuntamento alla prossima settimana per la terza (e credo ultima) puntata di questo speciale di avvicinamento a Ubuntu Maverick Meerkat.