Si può immaginare il tono quasi aulico di Dean Hachamovitch, General Manager di Internet Explorer, quando nel post sul blog dedicato al browser Microsoft in cui viene annunciata l’ultima Platform Preview, raccomanda agli sviluppatori di siti ed applicazioni web “to start getting your sites ready for the IE9 Beta”.
In occasione delle prime revisioni del nuovo Internet Explorer avevo già dedicato dello spazio a questo argomento con un piccolo approfondimento nel quale ho espresso il mio apprezzamento verso l’impegno che Microsoft sta dimostrando nello sviluppo di questo prodotto, specialmente in relazione al ben poco glorioso passato che la contraddistingue in materia.
Oggi, dopo il rilascio dell’ultima Platform Preview, e in attesa dell’arrivo della prima beta in autunno, è arrivato il momento di fare il punto della situazione.
Il primo aspetto che vorrei sottoporre alla vostra attenzione è il diverso modus operandi adottato dall’azienda di Redmond nei confronti della comunità non solo di sviluppatori, ma di tutti coloro che sono sensibili alle problematiche dei browser.
Rispetto a quanto visto con le precedenti versioni di Internet Explorer, la versione 9 ha visto in breve tempo il rilascio di ben quattro Platform Preview, ben condite da un blog che in tutto questo periodo ha raccontato le varie sfide e problematiche riscontrate da Microsoft nello sviluppo del browser e le modalità con le quali le hanno risolte.
Nel complesso, quindi, si percepisce una maggiore apertura di Microsoft nel rendere partecipe il popolo della rete allo sviluppo di un software vitale quale è un browser oggi.
Altro elemento che merita certamente degli apprezzamenti è il rilascio pubblico delle Platform Preview che non è stato fatto con il solo scopo di aumentare l’hype, ma ha effettivamente raggiunto l’obiettivo di mantenere aggiornati tutti gli interessati sui progressi che sta compiendo il nuovo browser e tali progressi sono indubbi e oggettivamente verificabili come dimostra il seguente grafico.
Dalla prima Platform Preview all’ultima c’è stato un raddoppio delle prestazioni del nuovo motore Javascript denominato Chakra integrato in Internet Explorer 9. Tale miglioramento è stato possibile sia realizzando un nuovo motore Javascript, sia integrandolo direttamente all’interno del browser, senza accedergli come componente esterna mediante COM.
Quest’ultima modalità è quella utilizzata da tutti i browser Microsoft fino ad Internet Explorer 8 e consiste essenzialmente nel realizzare i motori di scripting dei vari linguaggi (VBScript, Javascript, ecc…) in componenti COM separate e richiamate dal browser.
Chi è uno sviluppatore software in ambiente Microsoft sa bene che quando c’è di mezzo COM, è molto semplice far emergere problemi di performance. Oggi che il mondo dello scripting sul web predilige prevalentemente Javascript, il team di Internet Explorer ha deciso di integrarne il supporto direttamente nel browser migliorando notevolmente le performance.
Aggiungiamo a queste novità, anche la piena accelerazione in hardware mediante Direct2D di qualsiasi cosa sia presente in una pagina HTML (testo, immagini e video) ed il supporto a SVG ed otteniamo un browser estremamente competitivo nella maggioranza dei benchmark disponibili pur non essendo ancora arrivato alla fase di beta testing.
Resta a mio parere qualche dubbio sull’effettiva innovazione in termini di interfaccia grafica che Internet Explorer 9 rappresenterà, soprattutto se confrontata con la direzione che altri browser come Opera e Firefox hanno intrapreso e, cioè, una semplificazione che ricalca lo stile lanciato da Google con Chrome.
Nel complesso quindi, andando oltre la promettente validità tecnica di Internet Explorer 9, le raccomandazioni Dean Hachamovitch fanno ben sperare che dopo anni di sviluppo sul web ad hoc per Internet Explorer 6 e derivati, finalmente sembra essere alle porte l’epoca in cui utilizzare HTML, Javascript, CSS e quant’altro, fornirà il medesimo risultato in tutti i browser, il che, lo dico soprattutto per i non addetti al settore, vi assicuro che non è poco.