Sta facendo molto parlare la nuova tecnologia proposta da Pando Networks che, su richiesta dell’operatore Verizon, ha sviluppato un nuovo software di condivisione capace di aumentare fino al 60% la velocità di scambio dati su reti P2P.
Questo miglioramento è dovuto al fatto che il software privilegia gli utenti Verizon fisicamente più vicini, aumentando sensibilmente le prestazioni perché i dati devono passare per molti meno nodi.
Va subito detto che il lupo perde il pelo ma non il vizio, Verizon non ha certo interesse ad inventare il “Napster” del 2008, anzi, questo nuovo software è specificatamente pensato per funzionare solo tra clienti Verizon e solo per scambiare file, anche gratuitamente, approvati dall’operatore.
Resta in ogni caso un’idea molto interessante, che dovrebbe effettivamente raggiungere delle velocità notevolissime, utili per scaricare in tempi accettabili documentari in alta definizione ed altri contenuti “pesanti”.
Ricordiamo che in America Verizon sta spingendo moltissimo la sua tecnologia in fibra ottica FiOS, e questo software potrebbe rappresentare, se non la killer application, quanto meno un fiore all’occhiello dell’offerta, anche se tutto dipenderà dalla qualità dei contenuti.
Altri operatori hanno manifestato il proprio interesse in questa tecnologia, in quanto credono sia un buon modo di diffondere contenuti pesanti senza appesantire i server, anche se nessuno crede davvero di combattere la pirateria con il “P4P”.
In Italia possiamo pensare ad un caso simile con eMule AdunanzA che è una versione specifica di eMule, pensata per gli utenti Fastweb. All’interno di questo “network privilegiato” è possibile raggiungere velocità incredibili proprio perché una buona parte degli utenti che condividono files sono connessi in fibra ottica, e comunque il traffico rimane circoscritto in una rete più piccola ed efficiente.