Twitter è famosissimo, sia per il gran numero di utenti, sia perché tutti quelli che ancora non lo usano si interrogano sul perché un servizio del genere possa essere diventato così popolare.
Una volta iscritti nel sito tutto quello che si può fare è scrivere cosa si sta facendo o brevi pensieri a caldo che si ha voglia di sparare nel mare del “twittering”
FriendFeed, è stato fondato e inventato dagli ideatori della Gmail di Google, ed è per certi versi simile a Twitter, ma oltre a brevi comunicazioni generalmente poco interessanti, permettere di condividere con i propri amici e colleghi le proprie attività in automatico.
Interfacciandosi con numerosi e famosi servizi, come Gmail e Google Talk, Flickr, Lasf.fm, YouTube, Pandora, Google Reader, Twitter, del.icio.us, Digg, Picasa Web e molti altri, FriendFeed tiene traccia delle vostre attività: quali sono i vostri video preferiti, quali caricate sul web, quali foto vi piacciono e quali avete scattato, le notizie che più vi interessano etc. creando un elenco che terrà informato chiunque decida di tenere d’occhio le vostre mosse, sottoscrivendo l’apposito feed RSS.
Ovviamente non manca la possibilità di scrivere brevi messaggi di testo in tutta libertà nello stile di Twitter, con la possibilità di recapitarlo in tutti i più popolari servizi di “twittering” contemporaneamente. Inoltre (forse la funzionalità più interessante) si possono aggregare i feed dei blog in cui scriviamo o che seguiamo. Nel caso di blog con più autori si può anche scegliere di segnalare i titoli dei post di uno solo dei blogger.
Una versione automatizzata e avanzata di Twitter quindi, che trasforma la vostra vita telematica per sempre (almeno finché non deciderete di fare a meno del servizio), in cui gli utenti rinunciano a parte della privacy per condividere le proprie attività con il prossimo, sconosciuto o meno.
Se da una parte rende immediata la condivisione degli interessi, e semplice e veloce la ricerca di nuovi contatti, chi decide di sfruttare questo servizio a pieno si trova, davanti al pc, in una costante e perenne attività di gruppo.
Essendo potenzialmente monitorati da migliaia di utenti, dobbiamo forse cambiare qualche abitudine quando siamo davanti al pc o scegliamo la strada di imparare a fregarcene, una volta e per sempre del giudizio altrui?
Mi spiego ancora meglio: cosa penseranno i vostri colleghi, amici e conoscenti, quando scopriranno che quando sei solo con YouTube ti trastulli guardando dei video come questo di seguito?