Esattamente un anno fa ho scritto un post raccontando l’inizio dell’avventura della sonda LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter). Il 23 Giugno 2009 la sonda LRO ha cominciato la sua orbita attorno al nostro satellite, per studiarne la composizione, l’ambiente ed, eventualmente, per determinare le migliori zone per un possibile allunaggio.
Il primo anno di lavoro del LRO è stato molto soddisfacente per la NASA, scattando più foto di quante ne abbia fatte qualsiasi altra missione planetaria. Per festeggiare questo successo, la NASA ha allestito un sito web in cui vengono pubblicate e documentate dieci delle più belle foto scattate da LRO durante questo primo anno. Per vederle tutte e dieci e per scoprirne più dettagliatamente i segreti, consiglio di visitare il sito ufficiale ed esplorarne i links, ma per stuzzicare la curiosità ne commenterò qualcuna qui.
La prima immagine, riportata qui sopra, mostra il punto più freddo dell’intero sistema solare. Lo strumento Diviner, che ha il compito di misurare la temperatura della superficie lunare, ha misurato una temperatura di ben -248 gradi Celsius sul fondo del cratere Hermite, attestando così il punto più freddo ad oggi misurato nell’intero sistema solare. La superficie di Plutone, infatti, risulta essere “solo” -184 gradi Celsius. Poiché l’asse di rotazione della Luna è solo 1.54 gradi, sulla superficie lunare si nota appena il susseguirsi delle stagioni. Il cratere Hermite è vicino al polo nord del satellite, che non è quasi mai esposto alla luce solare. Il fondo del cratere non ha probabilmente mai visto la luce, e risulta essere quindi estremamente freddo, come si vede dagli aloni rosati nell’immagine qui sopra. Gli altri crateri circostanti, come il Peary, sono altrettanto freddi, con solo qualche grado di differenza.
Un’altra immagine particolarmente interessante, soprattutto rivolta agli scettici del primo allunaggio dell’Apollo 11, è quella che mostra i passi effettuati dagli astronauti Neil Armstrong e Buzz Aldrin attorno al punto di allunaggio della capsula. La foto qui sopra mostra una zona lunga orizzontalmente circa 200 m, e le linee scure sono proprio il segno lasciato dal passaggio degli astronauti e del loro strumenti.
Un’immagine che certo non capita tutti i giorni di vedere è il lato nascosto della Luna. A causa degli effetti mareali che il nostro pianeta ha sulla Luna, la sua rotazione ha rallentato fino a diventare sincrona con la Terra, così da mostrarci sempre la stessa faccia. Il lato nascosto del satellite, però, è di estremo interesse scientifico, poiché è più esposto alla pioggia di meteoriti provenienti dallo spazio e può fornirci interessanti informazioni a riguardo. Nonostante il LRO non sia la prima sonda ad aver fotografato il lato “oscuro” della Luna (che, ricordiamolo, è oscuro solo per noi, visto che è soggetto alla luce solare tanto quanto l’altro lato), questa foto è sicuramente la più dettagliata in nostro possesso. La zona colorata in blu è la valle più profonda che conosciamo in tutto il sistema solare, raggiungendo una profondità di circa 6100 metri, mentre le zone rosse sono montagne altissime, che raggiungono a loro volta i 6000 metri di altitudine.
L’immagine qui sopra mostra una “rima” lunare, ovvero una sorta di canale, molto simile al letto di un fiume, presente sulla superficie della Luna. L’origine di queste spaccature non è del tutto nota, si pensa che siano dovute a dei flussi di magma avvenuti in fase di formazione della Luna, oppure al collasso di canali sotterranei di lava.
Le immagini, soprattutto infrarosse, ottenute con la sonda LRO aiuteranno di certo a capire meglio l’origine di queste rima, magari mettendo luce anche sulle fasi di formazione del satellite.
L’ultima immagine di cui voglio parlare è stata scattata agli antipodi della prima, ovvero nei dintorni del polo sud della Luna. Quest’immagine si ricollega a uno degli scopi principali della missione LRO, ovvero trovare delle zone di interesse per una futura colonizzazione umana del nostro satellite. In questo caso le zone indicate in fucsia mostrano dei punti di elevata altitudine nei dintorni del polo sud. A causa della minima inclinazione dell’asse di rotazione della Luna questi punti sono esposti alla luce solare per circa il 97% del tempo. In alcune zone il Sole è tramontato per un totale di 24 ore nel corso di quasi un anno. La ragione per cui queste zone sono di particolare interesse è ovvia. Il Sole non offre solo calore, altamente necessario all’uomo, ma è anche una fonte inesauribile di energia.
Insomma, il primo anno di vita della sonda LRO ci ha già insegnato molto sul nostro satellite, e speriamo che gli anni successivi siano altrettanto fruttuosi. Molto spesso si impara di più guardando quello che abbiamo a disposizione relativamente vicino a noi che cercando di spingerci al confine della nostra galassia. Ovviamente sono informazioni diverse, ma in un periodo in cui la ricerca di pianeti extrasolari sta diventando un tema all’avanguardia è importante conoscere al meglio i pianeti e i satelliti che ci circondano.