E’ mia intenzione oggi portare alla vostra attenzione un’interessante dichiarazione di John Howard Carpenter, regista noto per aver dato alla luce film ormai entrati nella storia del cinema come “1997: fuga da New York” e “La cosa”, nel corso di un’intervista a IGN ha affermato, oltre al virgolettato del titolo di questo post, anche che non crede in una diffusione a breve termine del 3D e che, in sostanza, si tratta di un modo come un altro per far pagare di più le persone.
Qualcuno potrebbe pensare che sia il prevedibile mugolio di un ormai anziano regista che tutto sommato ha fatto il suo tempo, ma, al riguardo, altri prestigiosi registi di lungo corso come Dario Argento e George Romero avevano espresso parere favorevole in merito all’uso del 3D e pertanto io non considererei troppo il fattore anagrafico nell’analisi di queste affermazioni.
Diciamoci la verità, che la grande macchina del 3D rappresenti innanzitutto un grande affare economico piuttosto che un’irrinunciabile evoluzione della visione delle immagini su schermo, penso che sia una riflessione venuta in mente a parecchie persone.
Ciò che rafforza questo pensiero è la velocità con la quale la visione stereoscopica si sta diffondendo, non solo nel panorama cinematografico, ma anche in altri settori come quello dei televisori e delle console. Addirittura Nintendo ha puntato proprio sul 3D con il suo nuovo Nintendo 3DS.
L’impressione che, personalmente, mi sono fatto è che i grandi produttori cinematografici, di pannelli LCD, di console, ecc… abbiano osservato l’entusiastica risposta che il pubblico ha dato a produzioni che definirei pilota come Avatar e che, fiutato l’affare, di conseguenza abbiano rivisto i loro piani d’investimento in quest’ottica.
Il risultato è un’implementazione della visione stereoscopica che è in continua evoluzione da tutti i punti di vista, tanto che qualcuno potrebbe domandarsi se gli attuali prodotti commercializzati non siano poco più che delle sperimentazioni a largo spettro.
Sono diversi mesi che non passa settimana in cui uno o l’altro produttore di televisori, console, occhialini, non annuncino un nuovo pannello LCD, modello di TV, versione di firmware e quant’altro che promettono di migliorare la resa cromatica, di incrementare la luminosità, ridurre l’affaticamento oculare o, come nel caso di Nintendo con il 3DS, visualizzare il 3D senza l’ausilio di occhialini.
Tengo a precisare che quando parlo di sperimentazioni non sto insinuando che si vogliano mettere a rischio aspetti come la salute, piuttosto che ci troviamo di fronte ad una tecnologia ancora immatura e la cui fruibilità probabilmente non è alla portata di tutti (penso ad esempio a chi ha problemi di strabismo o occhi dominanti).
Tornando alla dichiarazione di Carpenter e al mondo del cinema, è veramente il 3D un’innovazione di portata talmente grande da rappresentare il futuro della proiezione sul grande schermo, o si tratta di poco più di un orpello che nulla o quasi nulla aggiunge al giudizio sulla qualità di un film? Una cosa è certa: la visione in 3D ed il conseguente prezzo superiore dei biglietti al cinema ha giovato ai record di incassi di Avatar probabilmente più di quanto non abbia fatto per la qualità del film in sé.