Jean Louis Gassee non è l’ultimo arrivato nel mondo IT, con posizioni di rilievo in Apple (candidato al ruolo di CEO dopo Sculley), Be Inc., Palmsource. Fra le poche cose che non gli sono riuscite c’è “cambiare il mondo” ma ci ha provato e, qualche volta, ci è andato davvero vicino.
Parliamo oggi di Gassee non per il suo ruolo nella storia del personal computer, ma in qualità di editorialista per la testata online Monday Note. Il pezzo in cui lo citiamo (che vi invito senz’altro a leggere), non privo di qualche buono spunto narrativo, vede a colloquio due pezzi grossi di Nokia, Oli-Pekka Kallasvuo, CEO di Nokia, e Anssi Vanjoki, responsabile per la divisione mobile device.
Kallasvuo ha sul tavolo tre smartphone: un N900, un Droid e un iPhone. Si lamenta col suo collega di vari problemi inerenti la catena distributiva Nokia negli USA, del prodotto e, soprattutto, del prodotto in relazione ai concorrenti.
La situazione finanziaria è pesante, le azioni declinano e la quota di mercato USA va a picco. La decisione è ardua ma al CEO si profila un’unica via di uscita: passare ad Android, concentrarsi sull’hardware. A questo punto l’obiezione di Vanjoki è prevedibile:
‘But, Chief, we’ll lose control of our destiny. With Android, we no longer own a key component of our product strategy, we’ll be reduced to competing on price.’
Già. Ma Kallasvuo sa che Nokia ha ancora una discreta potenza di fuoco sul fronte produzione e non gli sfugge che, con o senza Android, nella guerra dei prezzi ci sono già dentro fino al collo. Il dado è tratto, da domani o Android o morte. Ma anche no.
PS Leggete tutto il pezzo, ne vale davvero la pena.