ADblock è un componente aggiuntivo per vari browser, che consente di disattivare la pubblicità visualizzata dai siti web visitati.
Molti utenti lo usano per motivi tecnici – maggior leggerezza specie su configurazioni più lente – perché infastiditi da formati invasivi – overlayer, interstitial etc. – ma anche perché ritengono un loro diritto non riconoscere ai contenuti di cui fruiscono quel minimo vantaggio economico che deriva all’editore dalla visualizzazione di qualche banner web.
In un momento in cui il paid content si avvicina a diventare realtà, perlomeno per alcuni contenuti, la scelta di chi ritiene di aver diritto a non remunerare coloro che continuano ad offrire contenuti gratuiti merita a mio avviso qualche considerazione.
È ben noto il problema del “free rider” la cui esemplificazione più banale è quella del soggetto che non paga il biglietto sull’autobus pur sapendo che l’azienda di trasporti vive dei biglietti venduti.
Il motivo alla base di questo comportamento è semplice: privilegiare il vantaggio individuale (non pagare il biglietto) su quello collettivo (disporre di trasporto pubblico) sapendo che la responsabilità di un eventuale fallimento dell’azienda di trasporti non ricadrà su un singolo individuo che un giorno decide di non pagare il biglietto, ma sulla moltitudine di biglietti non riscossi.
C’è poi una teoria più “di strada” che potremmo sintetizzare con “tanto è tutto un magna magna”: anche se pago, ci saranno n altre persone più furbe e magari più abbienti di me che non lo faranno.
Non credo di aver bisogno di aggiungere altro né mi voglio lanciare in una “morale della favola” il cui senso è già ben chiaro.
Vorrei aggiungere a questo quadro un dato di tendenza a mio avviso piuttosto scoraggiante. In questo documento, in cui Apple descrive le novità del nuovo browser Safari 5, compare questa frase:
Safari Reader removes annoying ads and other visual distractions from online articles.
A parte qualche dubbio sulla capacità di questo sistema di intercettare e formattare correttamente il testo, vorrei capire come pensa Apple che l’advertiser debba reagire all’azzeramento del valore degli spazi pubblicitari che acquista.
O magari fra qualche mese ci chiederanno di consolarci con iAds per Safari Reader?
Per chi avesse voglia di approfondire l’argomento, segnalo un pezzo comparso su ArsTechnica qualche settimana fa: gli amministratori del sito hanno sperimentato per 12 ore il blocco degli utenti provvisti di ADblock.
NB L’autore lavora per Hardware Upgrade