I dati rilevati dalla ECTA [European Competitive Telecommunications Association] riguardanti il mercato delle connessioni ad Internet in banda larga non sono confortanti, e come se non bastasse l’Italia è messa particolarmente male.
Abbiamo un indice di penetrazione della banda larga di 16.5% contro una media europea del 19,8%. Peggio di noi solo Portogallo (15,6%) e Grecia (8,1%), ma il tasso di incremento della diffusione della banda larga in Portogallo è più del doppio rispetto al nostro, quindi alla prossima rilevazione ci giocheremo l’ultimo posto in Europa con la Grecia.
Se questo non bastasse c’è da dire che nello stivale la crescita della banda larga è più lenta che in Europa, quindi il distacco tende ad aumentare invece che diminuire.L’unico primato che abbiamo non è cosa di cui essere particolarmente fieri, poiché Telecom Italia detenendo il 64% della quota di mercato è il terzo operatore dominante d’Europa, se così possiamo dire, nel senso che hanno una quota di mercato maggiore solo gli operatori dominanti di Cipro e Lussemburgo, nei rispettivi Paesi.
Stefano Quintarelli che ha riportato questi dati, conserva l’ottimismo, io un po’ meno. Non si tratta di essere esterofili, ma piuttosto consapevoli dei propri limiti.
Ammettiamolo, noi Italiani siamo bravissimi a mettere una pezza ai problemi, preferibilmente all’ultimo minuto. Nelle situazioni impossibili, dove ci vuole il colpo di genio diamo il nostro meglio, ma quando si tratta di programmare e lavorare con costanza per raggiungere un obiettivo, facciamo una gran fatica.
Chi ce lo fa fare, meglio prendersela con relax, e mantenere bassa la velocità, di Internet e della crescita del Paese.