Non si tratta di un link appena sfornato, né tanto meno dell’ultima novità tecnologica, ma di una disputa che ha animato una generazione – ormai vicina agli “anta” – di appassionati d’informatica. E poi è venerdì: un po’ di tempo da dedicare al ricordo, o – per i più giovani – alla scoperta del giurassico informatico, lo si può trovare.
Il racconto da cui questo post trae spunto, è frutto della penna di Alfonso Martone, informatico napoletano di quelli tosti: quelli che hanno avuto il privilegio di osservare l’evoluzione informatica fin dall’alba dell’home computer.
Correva l’anno 1985, e agli angoli del ring sedevano due “colossi” dell’informatica:
ZX Spectrum: 550 grammi di tecnologia avanzata, CPU Z80 a 3.5Mhz, 48Kbyte di RAM, grafica da 256×192 punti a 8 colori, sonoro affidato a un beeper con 10 ottave di estensione.
Commodore 64: la potenza di una CPU 6510 a 0.985Mhz, 64Kbyte di RAM, audio a 3 voci per 9 ottave, risoluzione video 320×200.
Malgrado l’apparente differenza fra i numeri in campo, la sfida produsse risultati interessanti e per certi versi piuttosto inattesi, data l’enorme sproporzione fra le vendite di C64 – un blockbuster dell’informatica – e quelle dello ZX.
Vi lascio all’esilarante racconto del nostro Martone, popolato da personaggi mitologici dello scenario informatico napoletano degli anni ’80 e ricco di quell’agonismo tecnologico che oggi ha assunto la molto più noiosa e prevedibile veste del fanboyism. A lui vorrei in questa sede chiedere pubblicamente di dedicarsi di più alla scrittura di simili gesta: chiamatemi pure matusa, ma per me sono quelli i tempi degli eroi, tempi che non smetto di rimpiangere nell’epoca del Web, dei terabyte e dei gigahertz.
Buona lettura e buon weekend.