Nel turbinio di notizie legate alla nascita di WebM, progetto destinato a battagliare con H.264 per lo standard video per l’HTML5, è quasi passato in secondo piano un altro interessantissimo annuncio fatto da Google in questi giorni: la Google TV.
Dopo aver rivoluzionato il mondo della ricerca sul web, insidiato attori del calibro di Apple, Nokia e RIM nel campo dei sistemi operativi mobile e reso open source un codec destinato probabilmente a diventare il futuro della riproduzione video sul web, Google tesse la sua tela fino ad arrivare alla televisione.
Ammetto di sviluppare un certo scetticismo quando assisto ad annunci che promettono di rivoluzionare il modo di fruire i contenuti televisivi, essenzialmente perché penso che, contrariamente ai personal computer, ai notebook, ai netbook e agli smartphone, il pubblico della televisione abbia un’estensione tale, soprattutto in termini di età, da renderlo complessivamente restio a cambiare abitudini.
Del resto non mi sembra che nel corso degli ultimi anni la televisione si sia evoluta molto. Naturalmente non parlo di evoluzioni di carattere tecnico, che nonostante tutto abbiamo vissuto come, ad esempio, l’introduzione del televideo, il passaggio al digitale terrestre, al satellitare, ecc… La mancata evoluzione a mio avviso è lampante nei servizi che offre la televisione: in fin dei conti a parte guardare programmi televisivi (anche se sempre in numero maggiore, variegati e, tra poco, magari in 3D), non è che si faccia molto altro oggi con una TV, sebbene qualcuno abbia provato a convincerci che il digitale terrestre porterà l’interattività.
Per realizzare la sua TV, Google si è affidata a partner del calibro di Intel, Sony e Logitech che sono coinvolti in primo piano nella realizzazione tecnica del prodotto a livello hardware. Particolare rilevanza assume il ruolo di Intel che ha intenzione di aggredire il mercato dei dispositivi di elettronica di consumo con il suo nuovo Atom CE4100, un System On Chip (SOC) che integra un core Atom, un NAND controller e un processore grafico PowerVR SGX 535 grazie al quale è garantito il supporto non solo all’accelerazione 3D (che in questo settore avrà poca rilevanza), ma soprattutto alla decodifica in hardware di flussi video MPEG2, VC1 e H.264.
Grazie alla collaborazione tra Intel e Adobe al progetto OpenScreenProject, inoltre, la Google TV potrà sfruttare tutte le sue risorse hardware per riprodurre in fluidità video sul web attraverso il prossimo Flash Player 10.1, che sarà per l’occasione integrato in Google Chrome.
Google TV utilizzerà come sistema operativo Android e questa integrazione permetterà di andar ben oltre la fusione dei classici contenuti della televisione, con i contenuti video sul web: collegandosi all’Android Market, l’utente finale avrà la possibilità di scaricare ed installare vere e proprie applicazioni sulla propria TV. E’ proprio quest’ultima funzionalità che mi lascia perplesso: riuscite ad immaginarvi persone in età avanzata, che normalmente hanno difficoltà ad approcciarsi anche al più semplice telefono cellulare, che usano la TV per installare ed utilizzare applicazioni?