Apprendo con stupore da Punto Informatico che il Pontefice si è scagliato contro i media e, in particolare, contro internet, colpevoli di dare spazio a violenza ed intolleranza.
Internet sarebbe in particolare il luogo in cui valori e disvalori si confondono in un tutt’uno, banalizzando la realtà. In altre parole internet è un veleno da cui stare alla larga, perchè è più il male che il buono che c’è in esso.
Il Papa parla inoltre di “degrado sessuale” che i media ed internet esaltano, dimenticando peraltro che sia lui sia il suo predecessore hanno consapevolmente coperto crimini su minori di natura sessuale. Buffo pretendere dagli altri ciò che non si fa per primi.
Ho l’impressione di trovarmi di fronte ad un “Vespa bis ”, cioè di fronte al solito attacco indiscriminato alle nuove tecnologie, viste solo per i loro aspetti negativi, che nessuno nega esistere, e mai elogiate per le opportunità che creano.
Nessuno che conosce il web è così sciocco da negare che vi sono rischi, ma allo stesso tempo è evidente che le opportunità in termini di valori ed efficienza che la rete offre sono incredibili. Ciascuno di noi può vedere la propria vita migliorata grazie alle nuove tecnologie, basta approcciarle con saggezza e responsabilità.
Il Papa preferisce invece unirsi al coro di chi demonizza, sbandierando valori e “verità” che dice nelle parole di possedere, ma che coi fatti nega di avere.
L’autore del post non è certo così ingenuo da attendersi aperture tecnologiche da parte della Chiesa, certo è che sentirla così sfacciata colpisce. Forse la libertà di espressione che internet consente non piace?